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carlo fei

   

from the series:
Neither more, nor less: untitled, 2003
mixed media
30 x 20 cm
dalla serie:
Né piu né meno: senza titolo, 2003
stampa cibachrome
cm. 30 x 20

EditRegion6

 

 

 

In 1988 he became a free-lance photographer and began to work with artists, galleries, and museums, mainly in the area of contemporary art, concentrating particularly on portrait studies of the people and characters who frequent the art world (artists, gallery owners, collectors). This formed the basis of his first exhibition at the French Institute in Florence in 1995, as well as, in the same year, the exhibition Immagini, 54 ritratti del mondo dell’arte.

Later exhibitions were: 1995, Stanze; 1999 Né più né meno; 2001 Senza capo né coda avvinghiati da lontano where the choice of photos presented was entirely heterogenous: a journey to places where a private story is told in black and white, where something that is external to us becomes coherent and we feel at ease with our emotions; or photos with chrystal sharp colours, images of everyday life that seem to capture moments of rare immobility. The photos switch continually from interiors to exteriors, from nocturnal views of monumental churches, severe in their majestic silence, to playful, chaotic images of adolescent games. Details become enormous, changing our way of seeing, while sacred and profane icons are used to relate a continuing, permanent story.

More recently Fei has held an individual exhibition in the Graphics Room of the Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in Prato (2001), and in 2002 he participated in the collective exhibition Continuità. In 2002 another individual exhibition was Senegal, Biennale di Dakar, Dakar-off (Senegal Dakar Biennial, Dakar-off); in 2003 his work was in two joint exhibitions in the Galleria Base, Let’s give a change and at the Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, 16 fotografie di documentazione per tre artisti (16 photographs for the record by 3 artists). In 2003 the Galleria Euphoria, Bergamo, held the exhibition Fondo nero.

The work presented at Uscita Pistoia is part of the series Né più né meno and is a cycle of ten works that photograph a series of numbers from zero to nine. The image is our imagination become reality - the numbers visually condense what we perceive. The object has a tautological value, it re-proposes, in terms that are only formally different, the statement of what an interpretative object actually constitutes. The aesthetic element is purely cerebral. The photograph looks beyond the temporal aspect - a feature of reality - and offers us a perfect match between what it is and what we imagine. It does not question, but defines, reality. There is no longer a division between these intimate areas, but instead an exact replica, a pure synthesis of our tangible substance and our senses.

Carlo Fei was born in 1955 in Florence where he lives and works.

 

 

 

Nel 1988 diventa fotografo free-lance ed inizia a collaborare con artisti, gallerie, musei, principalmente nell’ambito dell’arte contemporanea, dove la sua attenzione si sofferma in particolar modo al ritratto dei personaggi che caratterizzano quest’ ambiente (artisti, galleristi, collezionisti, ecc.), facendone, poi, una prima mostra all’Istituto Francese in Firenze, nel 1995, e nello stesso anno la mostra Immagini, 54 ritratti del mondo dell’arte.

Tra le successive mostre ricordiamo ancora Stanze; nel 1999 Né più né meno; nel 2001 Senza capo né coda avvinghiati da lontano, dove viene presentata una scelta fotografica molto eterogenea; un percorso attraverso luoghi in cui il bianco e nero discorre una narrazione intima, dove ciò che è esterno da noi diviene continuità e luogo prescelto del nostro sentire; oppure fotografie dalla cromia limpida e cristallina, immagini del quotidiano, quasi a descrivere momenti di rarefatta immobilità. Le foto spostano le vedute costantemente dagli interni agli esterni, da notturni di chiese monumentali, severi nel loro sovrano silenzio, a visioni ludiche e chiassose di giochi adolescenziali. I particolari si ingigantiscono, mutano il senso della nostra percezione, la narrazione è costante e continua avvalendosi di icone sacre e profane.

Tra le sue recenti mostre ricordiamo nel 2001 la sua personale, nelle sale della grafica, presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, e di nuovo nel 2002 per la collettiva Continuità Arte in Toscana 1990-2000. Nel 2002 la personale Senegal, Biennale di Dakar, Dakar-off; nel 2003 espone alla collettiva preso lo spazio Base, Let’s give a change; 16 fotografie di documentazione per tre artisti, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Nel 2003 Fondo nero, presso la Galleria Euphoria, Bergamo.

Il lavoro presentato per la mostra Uscita Pistoia, è parte della serie Né più né meno, si tratta di un ciclo di dieci lavori in cibachrome che fotografano una serie numerica che va dallo zero al numero nove. L’immagine è il concreto della nostra immaginazione, i numeri condensano visivamente ciò che la nostra percezione ci suggerisce. L’immagine ha un valore tautologico, ripropone in termini solo formalmente differenti l’enunciazione di quanto dovrebbe costituire oggetto di spiegazione, la dimensione estetica è pura forma mentale. La fotografia sposta il suo sguardo oltre la stessa temporalità, contingenza del reale, ed offre a noi l’esatta comunione tra ciò che è e ciò che immaginiamo. Essa va oltre, non interroga ma definisce la realtà, non più varco tra spazialità intime ma esatta riproduzione, sintesi assoluta del nostra materialità tangibile e della nostra conoscenza.

Carlo Fei nasce a Firenze nel 1955 dove vive e lavora.